Emma Fielding

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Emma Georgina Annalies Fielding (Catterick, 10 luglio 1966) è un'attrice britannica.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Figlia di un tenente colonnello dell'esercito britannico, Emma Fielding crebbe in Malesia e Nigeria, prima di tornare in Inghilterra per vivere a Malvern. Dopo aver abbandonato gli studi legali al Robinson College dell'Università di Cambridge, la Fielding studiò recitazione alla Royal Scottish Academy of Music and Drama. Dopo aver terminato gli studi, l'attrice cominciò a recitare a teatro con la Royal Shakespeare Company e al National Theatre, dove ottenne il suo primo successo nel 1993, quando interpretò Thomasina nella produzione del debutto della commedia di Tom Stoppard Arcadia.[1] Nello stesso anno ottenne grandi apprezzamenti per la sua performance ne La scuola delle mogli all'Almeida Theatre, per cui vinse l'Ian Charleson Award.

Negli anni seguenti continuò ad ottenere successi a teatro: nel 1998 fu candidata al Laurence Olivier Award alla miglior performance in un ruolo non protagonista per La scuola della maldicenza,[2] mentre nel 2003 fece il suo debutto a Broadway nella commedia Vite in privato, per cui vinse il Theatre World Award e ottenne una nomination al Laurence Olivier Award alla miglior attrice non protagonista.[3] All'attività teatrale, la Fielding affiancò quella cinematografica, televisiva e di lettrice di audiolibri, recitando in numerose serie TV come L'ispettore Barnaby ed EastEnders.

Filmografia parziale[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Michael Coveney, Arcadia: Michael Coveney's review, in The Observer, 18 aprile 1993. URL consultato il 23 aprile 2020.
  2. ^ (EN) RSC in new school of thought, su Evening Standard, 15 ottobre 1998. URL consultato il 23 aprile 2020.
  3. ^ (EN) Gill Sutherl, INTERVIEW: Emma Fielding on playing Gertrude Bell in the RSC's A Museum in Baghdad, su Stratford Herald, 28 ottobre 2019. URL consultato il 23 aprile 2020.

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autoritàVIAF (EN5747149108414868780000 · ISNI (EN0000 0000 6684 5445 · LCCN (ENn97057308 · GND (DE173493386 · J9U (ENHE987007315847905171